Vercelli, una scoperta: una casa affrescata del Cinquecento, un sontuoso palazzo del Settecento, una galleria novecentesca: il Museo Leone di Vercelli fonde tre musei di epoche diverse in un solo, in un unico viaggio decisamente affascinante.Il percorso museale ha inizio con Casa Alciati, esempio di dimora signorile rinascimentale. In una struttura a chiostro con cortile interno si affacciano nove stanze affrescate che custodiscono uno dei più importanti cicli pittorici del primo Cinquecento piemontese. Le stanze affrescate rivelano soggetti che spaziano dal tema mitologico a quello storico e religioso. Attraverso una galleria di raccordo si giunge a Palazzo Langosco, la parte barocca del Museo. La manica di raccordo esiste dal 1939: venne infatti inaugurata in occasione della visita di Benito Mussolini a Vercelli per la mostra Vercelli e la sua provincia dalla Romanità al Fascismo. E’costituita da una serie di sale in cui ogni ambiente evoca l’epoca storica dei reperti esposti. Da un antico peristilio il visitatore attraversa una basilica romana (il Salone Romano), l’abside di una chiesa paleocristiana (Sala del Crocifisso), i resti della chiesa romanica di Santa Maria Maggiore, fino ad arrivare alla Sala dei Plastici con le sue trifore medievali. In quest’ala è possibile vedere inoltre il calco del Crocifisso del Duomo di Vercelli, capolavoro di oreficeria romanica del XI secolo, e le sculture provenienti dal pulpito della Cattedrale, compiute nel terzo decennio del XIII secolo. Si giunge quindi a Palazzo Langosco, che presenta una struttura architettonica tardo-barocca. L’edificio venne realizzato nel 1742. Il portale d’ingresso e l’atrio sono decorati da stucchi settecenteschi a motivi architettonici e vegetali. Questi ambienti sono inoltre affrescati sulle volte con soggetti allegorici o mitologici. Nell’atrio, ai piedi dello scalone, è ancora esposta la berlina di gala che, secondo la tradizione, venne utilizzata da Napoleone in occasione del suo passaggio a Vercelli per la battaglia di Marengo, avvenuta nel 1800.
1 GIORNO – domenica 5 marzo 2023
Partenza in mattinata dal luogo convenuto.
Si raggiungerà Vercelli per la visita con guida e ad orario stabilito del museo.
Al termine delle visite pranzo libero.
Visita con guida: dalla Piazza Cavour che rappresenta il cuore e il salotto buono della città alla basilica di S. Andrea Si tratta di un esempio precoce di architettura gotica italiana, ispirato a modelli cistercensi. La Basilica venne realizzata per volere del cardinale vercellese Guala Bicchieri, legato di papa Innocenzo III presso la corte inglese. Quando il vescovo rientrò in patria dalla sua missione, il giovane re Enrico III d’Inghilterra gli donò la chiesa di St. Andrew’s a Chesterton, vicino a Cambridge, con tutte le sue rendite, come segno di gratitudine per l’attività svolta. Il vescovo diede infatti un contributo fondamentale a stabilizzare la situazione del regno inglese, riconfermando la Magna Carta concessa nel 1215 dal padre di Enrico, Giovanni Senza Terra. Con le rendite delle terre inglesi, Guala Bicchieri finanziò la costruzione della basilica vercellese, che mantenne sempre stretti rapporti con l’Inghilterra.
Al termine delle visite rientro alle località di provenienza
euro 55,00 (min. 40 partecipanti)
ulteriori ingressi, il pranzo e quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”
DOCUMENTI NECESSARI
carta d’identità in corso di validità.