Nel Cinquecento le famiglie genovesi sviluppano soprattutto le attività bancarie e finanziarie creando un periodo di grande prosperità economica della città le cui fortune sono legate a doppio filo alla monarchia spagnola, dall’imperatore Carlo V, al figlio Filippo II e ai numerosi re omonimi che si succedettero sul trono di Castiglia. La nobiltà genovese, con i forzieri ricchi di monete d’oro e gli affari sempre più floridi, decide di lasciare una traccia tangibile e monumentale nella propria città: il palazzo del Principe Andrea Doria, Via Garibaldi – la Via Aurea dei Genovesi, con i suoi magnifici palazzi immortalati da Pietro Paolo Rubens – Via Balbi e la Galleria di Palazzo Reale e le chiese rilucenti d’oro come la S.S. Nunziata del Vastato, la Chiesa del Gesù e le absidi della cattedrale di San Lorenzo.
Pochi sanno che la tradizione presepiale genovese risale agli inizi del XVII secolo e si sviluppa a tal punto da far sì che Genova si affermi, accanto a Napoli, come uno dei centri più attivi nella produzione di figure da presepe. Il documento più antico che attesta l’esistenza di un presepe a Genova è costituito dalla cronaca manoscritta del convento carmelitano di Monte Oliveto, presso il sobborgo costiero di Multedo, datata 1610: viene documentato l’uso di manichini articolati e vestiti per un presepe, scandito nelle scene dell’Adorazione dei pastori, dell’Adorazione dei Magi e della Presentazione al Tempio. Quest’ultima veniva allestita attorno al 2 febbraio, quando la Candelora (l’usanza di benedire le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”) chiude il ciclo natalizio. Percorso tra i presepi più suggestivi del centro storico. Al termine delle visite sarà possibile dedicare del tempo al villaggio di Natalidea l’atmosfera natalizia tra luci e profumi delle feste. Tanti espositori tra shopping, artigianato e enogastronomia per fare il pieno di idee regalo!
Si andrà alla scoperta dell’arte urbana sotto differenti punti di vista e si racconteranno le storie e gli aneddoti che si celano dietro i muri del progetto On The Wall a Certosa…I 12 murales realizzati durante la prima tappa del progetto nel luglio-agosto 2019, a cui si sono recentemente aggiunte delle new-entry, si susseguono lungo il percorso mostrando ai visitatori un museo a cielo aperto.
Visitiamo un giardino. Ma è molto di più. Un percorso ricco di sorprese inaspettate. Un sentiero inciso in una montagna da percorrere senza mai tornare indietro. La sensazione di perdersi ma poi, con fiducia, anche di ritrovarsi. Un po’ diversi.Cancelli, porte socchiuse, cani rabbiosi, ombre e luci, archi che si trasformano, grotte che dall’oscurità del profondo ci portano allo splendore del cielo, Tritoni che placano le nostre tempeste e divinità che ci accolgono nel loro giardino. E tanto tanto altro. Non è fantastico che tutto questo venga narrato attraverso un percorso immerso nella natura? Che tutto questo sia nato da menti geniali dell’800? Che l’invito sia a non tornare mai indietro e ad amare il nostro presente con fiducia nel cambiamento?
Angeli Ribelli è una visita guidata al Cimitero Monumentale di Staglieno. Un percorso per chi vuole entrare in contatto con questo spazio fuori dal tempo e pieno di sorprese. Qui si narra della Morte con parole e immagini molto diverse: il ricordo, la nostalgia, la certezza dell’aldilà, il mistero. Incontreremo le sepolture più famose dove immagini protettive si alternano ad altre più enigmatiche.Dai grandi imprenditori alla paesana più famosa del mondo con tutta la sua grinta e nobiltà popolare. Dalle copertine di LP divenute famose grazie ad un gruppo musicale storia del post-punk alla Principessa Sissi. Da Teresa Oneto una giovane straordinaria e alternativa alla segreta magia di una giovane dormiente….E poi una visione incantata: il cimitero ebraico.
Ma sarà proprio l’Angelo Ribelle a trasformare il nostro sentire e a lasciarci senza parole.
Tour tra i Palazzi più belli e rappresentativi della. Passeggiando lungo Via Garibaldi si riesce ad assaporare la bellezza antica di questa meravigliosa città attraverso i palazzi eleganti e signorili dei ricchi mercanti genovesi. A partire da metà ‘500 Genova si arricchisce di magnifiche facciate con decorazioni in stucco, marmo o dipinte, atri grandiosi, splendidi giardini con fontane e ninfei; e all’interno, grandi saloni affrescati, sontuosi arredi, pregiate collezioni, ricche quadrerie. Queste dimore lussuosissime non sfuggono all’occhio di un artista raffinato come il grande pittore fiammingo Pieter Paul Rubens che, all’inizio del ‘600 pubblica in un libro la raccolta dei disegni dei palazzi, che propone come modello abitativo per la nobiltà di tutta Europa .La qualità dell’architettura e delle decorazioni dei palazzi di Genova e l’attenzione di Rubens sono gli elementi per i quali nel 2006 “Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi del Rolli” vengono inseriti nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
La partecipazione dei genovesi alla prima crociata (1099) portò, grazie alla valorosa azione di un comandante genovese, Guglielmo Embriaco detto “Testa di maglio” alla presa di Gerusalemme e alla liberazione del Santo Sepolcro. Grazie a questa impresa la fama di Genova, dei suoi mercanti e dei suoi ammiragli si accresce per tutto il Mediterraneo. Nasce il Comune consolare e poi quello podestarile, le fazioni tra le famiglie genovesi – chiuse nei loro quartieri fortificati, dei quali rimane ancora oggi un imponente esempio in Piazza San Matteo – ma anche le grandi opere pubbliche, il porto e il molo, Palazzo San Giorgio, Palazzo Ducale e le splendide chiese romaniche di Santa Maria di Castello e San Donato. Nel percorso non può mancare la visita al Museo Diocesano, che racchiude una collezione unica dei teli di stoffa “jeans” del ‘500 raffiguranti i cicli della passione di Cristo.
Percorrendo e visitando il centro storico, soste per assaggiare la farinata, i cuculli (frittelle) e l’immancabile focaccia. E … perché no? un aperitivo “zeneize” o il miglior caffè.
il centro storico, lungamente cantato e narrato dal celebre cantautore Dalla “Via del Campo” alle case torri di epoca medievale, un tempo dimore della nobiltà genovese, e i caratteristici “caruggi”, strette e pittoresche viuzze, con le vie fiancheggiate dai palazzi patrizi.
Passeggiata nella zona del Porto Antico, giro in battello del Porto: le banchine, le zone di carico e scarico merci, la Lanterna e visita al Galata Museo del Mare “il più grande museo marittimo del Mediterraneo”. Racconta sei secoli di vita sul mare dove spicca quella dedicata a Cristoforo Colombo, nella quale sono custoditi il celebre ritratto attribuito al Ghirlandaio e il Codice dei Privilegi, una sezione è dedicata alle migrazioni italiane in America e alle migrazioni contemporanee. E ancora, le postazioni multimediali interattive, un cantiere navale e il sommergibile S518 Nazario Sauro, unico visitabile in mare
Può darsi che in Europa vi siano donne più graziose, ma io ne dubito. Genova conta 120.000 anime: di queste, due terzi sono donne, ed almeno due terzi di queste sono molto belle (…). La maggior parte delle damigelle sono vestite di una bianca nube dalla testa ai piedi, sebbene molte si adornino in una maniera più complicata. Nove su dieci non hanno sul capo null’altro che un sottilissimo velo ricadente sulle spalle a guisa di bianca nebbia. Hanno capelli biondissimi e molte di loro occhi azzurri, ma più spesso si vedono occhi neri e castani.
La città come non l’avete mai vista! Percorsi a piedi nei “caruggi” e alla scoperta della città “verticale”salI e scendi con ausilio di ascensori e cremagliere.
Imparare a fare il pesto o la focaccia, per rinnovare anche a casa vostra i sapori della nostra Terra
uscite in barca, pesca d’altura, immersioni con primari centri diving.
