I Walser (abbreviazione di Walliser = Vallesano) sono una popolazione di origine germanica che dall’altopiano del Goms, nell’alto Vallese, a partire dal XII secolo colonizzò la testata delle valli attorno al Monte Rosa, insediandosi in aree che in precedenza erano sfruttate soltanto in estate. I Walser hanno conservato una lingua di matrice tedesca (il titsch), una cultura originale e un’architettura ben riconoscibile, basata sul blockbau, la struttura a tronchi orizzontali incastrati, utilizzata per realizzare fienili, granai e abitazioni. Spesso le strutture sono appoggiate su pilotis, sorta di funghi con il cappello in pietra, per isolare granai e fienili dall’umidità e impedire l’accesso ai roditori. Il legno era una risorsa disponibile in quota e adatta alle condizioni climatiche della montagna. Con piccole varianti c’è una sostanziale unità culturale, riconoscibile nel paesaggio, in tutte le valli attorno al Monte Rosa, valdostane, piemontesi o vallesane. Per questo motivo le diverse comunità Walser hanno avviato da alcuni anni l’iter per l’inserimento della cultura walser nel patrimonio dell’Unesco.
Ritrovo dei partecipanti nei luoghi ed agli orari convenuti e partenza, via autostrada, per la Valle d’Aosta.Si imboccherà la valle di Gressoney, all’imbocco della Valle d’Aosta, che risale fino alle vette del Monte Rosa attraversando paesaggi segnati dalla secolare attività dell’uomo. E’ la più orientale della regione, a confine col Piemonte. Risale per oltre 4.000 metri, da Pont-Saint-Martin alle vette del massiccio del Monte Rosa, con ambienti che vanno dai vigneti terrazzati, ai castagneti, ai boschi di conifere, alle praterie alpine, fino ai ghiacciai del Monte Rosa. La storia, l’architettura, la lingua e la cultura di questa valle, sono caratterizzate dalla secolare presenza dei Walser.Arrivo a Gressoney Saint Jean e visita di Castel Savoia.Qui, al cospetto del Monte Rosa, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento la Regina Margherita, prima Regina d’Italia, elegge la località a dimora per le sue vacanze estive. La palazzina fu uno degli ultimi doni che Re Umberto I fece alla sua consorte perché poco dopo morì nell’attentato di Monza.La sovrana amava questi luoghi che da anni facevano da cornice alle sue vacanze, trascorse inizialmente in paese presso la residenza del Barone Luigi Beck Peccoz, suo fidato amico.Il turrito maniero è un continuo omaggio a Margherita di Savoia, sua musa ispiratrice, che subiva profondamente il fascino della montagna, mentre Gressoney subiva a sua volta il fascino della sua Regina.Visita del Castello e tempo a disposizione per il pranzo libero e per godere dell’atmosfera del Walser Festival, che prevede tante attività, stand ed animazione nel centro del villaggio.Nel pomeriggio partenza per il rientro alle rispettive località di provenienza, dove l’arrivo è previsto in serata.
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: Euro 79,00
LA QUOTA COMPRENDE: il viaggio in autopullman G.T. , l’ingresso e la visita di Castel Savoia, assistenza di un accompagnatore Flamboyant, assicurazione sanitaria.
LA QUOTA NON COMPRENDE: il pranzo e tutto quanto non espressamente specificato alla voce “la quota comprende”.